Natale allo Streptococco 

Nel periodo delle feste, come da tradizione, impazzano i cine-panettoni: Natale a Londra, Natale ai Caraibi, Natale in Egitto.. 

A casa di Maman Poule invece si proietta, per la gioia di grandi e piccini, Natale allo Streptococco.

E non che gli scorsi natali ci fossimo fatti mancare altre splendide anteprime come Natale alla Gastroenterite, Capodanno al Vomito e Befana alla Mani-Piedi-Bocca.

Quest’anno, però, tocca a lui, allo Streptococco, mattatore indiscusso delle feste 2016, attore da Oscar, Golden Globe e Pernacchie d’Oro che per ben 2 volte nel giro di 20 giorni ha deciso di girare il suo nuovo film dentro la gola di mio figlio.

Una pacchia per tutta la famiglia che, come se non bastasse, deve andare in trasferta in Italia portandosi appresso tutto l’arsenale farmaceutico messo a punto dal pediatra: antibiotico, probiotico, antidolorifico, anti-sfiga, pardon, anti-diarrea e chi più ne ha più ne metta.

Da vero attore consumato lo Streptococco si installa nella cavità orale di tuo figlio, iniziando la sua interpretazione magistrale con febbre a 39, brividi, malessere e magari un poco di vomito.

Prosegue poi la performance con dolore allucinante alla gola, rossore diffuso a tutto al palato e lingua che sembra quella di Fantozzi dopo che si è mangiato il dannatissimo pomodorino incandescente alla cena della contessa Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare.

Il tutto condito da irrequietezza, agitazioni, pianti interminabili e cozzite acuta del pupo che non vuole essere lasciato solo nemmeno per un nanosecondo, pena scenate e urla che neanche la bambina dell’Esorcista sarebbe stata in grado di mettere in atto.

Inevitabile la visita dal pediatra di cui mio figlio ormai è un habitué, tanto che nell’ambulatorio Eric si muove con nonchalanche manco fosse in un resort a cinque stelle .

Altrettanto inevitabile il tampone oro-faringeo, ovvero il simpatico mega cottonfioc che il medico inserisce con grazia nella bocca del bimbo provocando sempre un conato di vomito vuoto che tanto spaventa Maman Poule ma che si risolve per fortuna in un nulla di fatto.

E a questo punto arriva la tanto agognata prognosi: dieci giorni di antibiotico. Mister Streptococco ha fatto il suo sporco lavoro, anche se adesso è ora che faccia le valige.

Resta ancora un ultimo amletico dubbio per Maman Poule: accetterà Eric di introdurre nella sua sacra bocca, tre volte al giorno per una decade, il liquido bianco che sa vagamente di arancia?

Col cucchiaino manco per idea, il rischio è che finisca tutto sputato sui muri come un quadro di Pollock. Ecco allora spuntare l’ipotesi della siringa vuota e privata dell’ago.

Con manovre astute che potrebbero far valere a qualsiasi mamma il premio come miglior attrice dell’anno, si cerca di distrarre il pupo per poi, a tradimento infilargli la pipetta in bocca. 

A quel punto ormai è troppo tardi per sputarla e viene quasi sempre ingerita dalla vittima pur non senza qualche espressione teatrale di schifo.

Dopo due giorni di penitenza di solito Mister Streptococco se ne va terminando così in bellezza la sua performance artistica. Non resta alle mamme che continuate la cura antibiotica sperando che per almeno un annetto il brutto ceffo non si ripresenti più.

Insomma, lo avrete capito, Natale allo Streptococco rischia davvero di fare il botto al botteghino quest’anno, altro che Cristian De Sica! 

Di sicuro il botto lo ha fatto su di me con notti semi-insonni e giornate all’insegna del pianto. 

E speriamo che il peggio sia passato. Male che vada, date le mie notti bianche e non di neve, starò sveglia per vedere se viene davvero   Babbo Natale e chiedergli così un regalo personale: viaggio di sola andata ai Caraibi.. altro che cinepanettone!!